mercoledì 24 settembre 2014

Galbani lancia lo yogurt pasticceria

Le contaminazioni dolciarie nel mondo dello yogurt crescono; in questo caso la funzione dessert è esplicita nel nome del prodotto: yogurt pasticceria.
Galbani, marca di Lacaltis Nestlé, ha lanciato tre gusti di yogurt alla frutta (alla fragola, ai frutti rossi, alla mela) con in più pezzetti di torta e uno yogurt al caffè con pezzetti di Tiramisù con la marca “Yogurt Pasticceria”
La linea Galbani Yogurt Pasticceria ha una grafica semplice e la confezione classica dei due vasetti da 125g di yogurt avvolti dal cartone.  Non ha una vestizione ricca e il prezzo non è elevato in particolare rispetto ai dessert. La confezione è stata acquistata a 1,29 euro, pari ad un costo per porzione di 65 centesimi e al kg di 5,16 euro. Il confronto prezzi è difficile perché il settore è inflazionato dalle promozioni del punto di vendita, dai tagli prezzo e dai buoni sconto.
Difficile capire quanto sia appetibile uno yogurt con pezzetti di torta, di certo non c’è un target di riferimento specifico. Dal punto di vista degli ingredienti oltre allo yogurt, ai pezzetti di biscotto o torta, c’è l’aggiunta di addensante, aromi e colorante.
Sulla confezione inoltre la tabella nutrizionale non riporta l’incidenza degli elementi sui fabbisogni indicativi giornalieri (% GDA) che invece abbiamo calcolato; il prodotto ha una composizione in linea con molti altri yogurt interi e come molti altri presenta un apporto un po’ eccessivo di zuccheri (con un vasetto di yogurt pasticceria al caffè si assume il 21% del fabbisogno giornaliero di zuccheri).
Assenti anche le indicazioni sullo smaltimento dell’imballo; unica immagine quella della raccolta indifferenziata, senza alcuna indicazione sui materiali.

Ultima nota: lo Yogurt Pasticceria Galbani è prodotto in Francia.

 

Galbani Yogurt Pasticceria

Yogurt zuccherato al caffè (0,6%) con pezzetti di tiramisù
2x 125 g =250 g

Prezzo
1,29 € a conf., 65 centesimi, 5,16 € al kg

Bennet
Ingredienti:
yogurt (latte), zucchero 7,9%, sciroppo di glucosio, pezzetti di biscotto 2,3% (zucchero, farina di frumento, farina di riso, albume d'uovo, farina di semi di fagiolo, amido di frumento, amido di patate, materia grassa di girasole, aromi, addensante: alginato di sodio, sale), sciroppo di glucosio-fruttosio, vino di Malaga, uova pastorizzate, aromi, cacao magro in polvere, addensante: pectine, estratto di caffé, amido modificato, sale, colorante: carotene.

 

 

GALBANI YOGURT PASTICCERIA- YOGURT AL CAFFE' CON PEZZETTI DI TIRAMISU'


Per 100 g
per porzione 125 g
%GDA*
Valore energetico
514 kJ/ 122 kcal
643 kJ/ 152 kcal
8
Grassi
g
2,8
3,5
5
di cui saturi
g
1,8
2,2
11
Carboidrati
g
19,4
24,3
9
di cui zuccheri
g
14,8
18,6
21
Proteine
g
3,9
4,9
10
Fibre alimentari
g



Sale
g
0,17
0,2
3

 

 

 

 





lunedì 15 settembre 2014

Coop -Rapporto 2014 su consumi e distribuzione

Un cauto ottimismo emerge dall’anteprima web del Rapporto 2014 su consumi e distribuzione edito Coop. A cura dell’Ufficio Studi Ancc-Coop e realizzato con la collaborazione scientifica di REF Ricerche e il supporto d’analisi di Nielsen e Coop Italia, il rapporto analizza  l’andamento dei consumi e della distribuzione, in particolare del largo consumo, inserendolo nel più ampio contesto economico e sociale.

Nello specifico del settore alimentare, il capitolo dedicato al largo consumo presenta un’approfondita analisi della spesa per generi alimentari, delle strategie di risparmio e degli sprechi di cibo, dei nuovi canali di acquisto e informazione sul web, dei nuovi  stili alimentari emergenti  degli italiani, del cibo di qualità e del valore del made in Italy nel mondo, della foodmania come argomento di intrattenimento, ed infine delle vendite nelle varie tipologie distributive e delle specifiche categorie di prodotto.

Le considerazioni e gli spunti che scaturiscono dai dati sono notevoli ed empiricamente confermati da quanto vediamo nel nostro vivere quotidiano, quando andiamo a fare la spesa o accendiamo la tv.

Innanzitutto il perdurare della crisi trova conferma nel dato della spesa media per consumi alimentari; una famiglia di 3 persone ha speso nel 2013 461 euro al mese conto i 461 del 2012. L’andamento è negativo da parecchio (13 trimestri consecutivi) e nel complesso la discesa dei consumi alimentari è stata del 13% dal 2007.

Una situazione così critica ha determinato alcune modalità di acquisto che da emergenziali sono diventate strategiche: la scelta della tipologia discount (ancora in crescita), dei prodotti in promozione e di quelli a marca commerciale ossia del punto di vendita. Nei primi mesi del 2014 quasi il 30% di quanto è stato venduto dalla Grande distribuzione era in promozione ossia in offerta.  La promozione, che è diventata fondamentale praticamente in tutte le categorie del supermercato indirizza la scelta dei consumatori e quindi condiziona il loro modo di acquistare: il prezzo permane l’elemento fondamentale della scelta.
Il consumatore è diventato parsimonioso e attento agli sprechi (6 su 10 prestano attenzione a non sprecare cibo) non soltanto per ragioni economiche ma anche di sostenibilità ambientale. Spende meno e fa attenzione ai prodotti più economici tuttavia è contraddittorio.
Come spesso accade coesistono varie logiche di acquisto e di conseguenza in parallelo alla contrazione dei consumi si è assistito ad una maggiore attenzione alla qualità e alle peculiarità dei cibi.
I prodotti biologici sono in piena crescita; gli acquisti nei supermercati, ipermercati, ecc. sono attualmente cinque volte superiori a quelli del 2000. Il giro d’affari nella Gdo ha superato i 700 milioni di euro. Tra i prodotti tradizionali in discesa (bevande alcoliche, in particolare il vino e surgelati per esempio) emergono in crescita particolari categorie che rispondono ad un cambiamento della visione dell’alimentazione quotidiana. Crescono per esempio gli integratori alimentari, i prodotti etici –del commercio equo solidale- (sebbene vengano considerati troppo cari). Tutta l’area dei prodotti senza glutine e dei cereali alternativi al frumento – kamut e soia per esempio- è in forte espansione (+18%) e non soltanto per l’incidenza della celiachia (1 italiano su 100). Il cibo etnico è un’altra rivelazione: nell’ultimo anno gli acquisti sono cresciuti del 10%.
Alle scelte funzionali allo star bene si sovrappongono considerazioni di varia natura; il cibo è piacere ma anche scelta razionale. E’ cresciuta la popolazione vegetariana e vegana, complessivamente il 7% dei consumatori, 1/3 dei quali ha rinunciato alla carne per rispetto nei confronti degli animali. Più preoccupante la dichiarazione di 1 italiano su 2 che si dice a dieta, pur vantando un’alimentazione equilibrata.
I consumatori sono in balia di quali suggestioni? Chi condiziona le loro scelte se non è più la tradizione alimentare a guidare gli acquisti? Il rapporto evidenzia quanto tutti noi tocchiamo con mano: il web, in particolare i social e i blog che consentono un confronto e uno scambio di opinione, sono diventati molto importanti nel processo decisionale. Così come sono importantissimi i programmi televisivi (più di 20 sul digitale terrestre dedicati alla cucina): è la cosiddetta foodmania. Ma l’Italia è da sempre “maniaca del cibo”, in senso ovviamente molto positivo: il nostro paese possiede un patrimonio tra i più ampi di prodotti a denominazione o indicazione di origine. 264 prodotti alimentari riconosciuti anche all’estero e che fanno traino alle nostre esportazioni.
In conclusione e in sintesi come è cambiato il carrello degli italiani in questo periodo di crisi? Segnali controversi, più attenzione al prezzo ma anche alla qualità e qualche concessione ai peccati gola.

L’anteprima delrapporto  è disponibile in formato App per dispositivi mobili Apple e Android e scaricabile dal sito www.e-coop.it o direttamente su iTunes e Google Play e che sarà completo e cartaceo a fine 2014.